La malinconia pervadeva le sue giornate, scandite dalla cacofonia di quei suoni striduli, ripetitivi e costanti che segnavano il passare delle ore.
L'impossibilità di uscire, di potersi ricongiungere con un familiare, di poter assaporare l'odore del mare ed il rumore delle onde le provocava una tale tristezza, un tale senso di malessere da renderla spossata e priva di forze, come se un tram le fosse passato addosso.
Le giornate trascorse con la solita interminabile routine, l'ansia per il lavoro dovuta all'accollarsi di responsabilità di cui si faceva carico, ma che non le appartenevano, un compagno assente e poco presente spiritualmente le facevano vedere tutto buio e privo di speranza e positività.
Una congiuntura astrale negativa sto vivendo si ripeteva tra sè e sè.
Claudia però sapeva, ne era ben conscia, che tali pensieri erano superflui, melliflui e che le cose e gli eventi che avrebbero dovuto destare la sua preoccupazione erano ben altri, che in casa stavano tutti bene, che aveva un lavoro, una famiglia, ma in quelle ore, in quegli attimi tutto le sembrava grigio, privo di colore.
Un giorno, dopo una delle sue solite giornate no, decise, dopo un bel bagno caldo di vestirsi, di uscire per prendere una boccata d'aria e concedersi una bella passeggiata.
Da allora le sue giornate cominciarono ad assumere colori e forme diverse e la luce piano piano prese il sopravvento sul grigiore che l'aveva pervasa per mesi ed un fievole sorriso tornò a dipingere il volto.
Arrivata infatti poco più in là di un piccolo steccato che separava la pineta, dove era solita concedersi delle lunghe camminate, da un piccolo laghetto ricolmo di nifee rosa, vide un cagnolino, solo, spaventato e febbricitante in cerca di aiuto.
Non era mai stata amante degli animali, men che meno dei cani, ma da quel giorno la sua vita assunse connotati diversi, un' aurea di freschezza e ringiovanimento la pervase.
Decise di portare con sè il piccolo, di accudirlo, solo momentaneamente si disse in attesa di una sistemazione definitiva, ma da un giorno all'altro trascorsero settimane, poi mesi e, nonostante le differenze caratteriali divennero inseparabili ed uniti più che mai.
Frida la chiamò, ed il suo amore incondizionato, senza pregiudizi di sorta le fece comprendere e capire che c'è sempre un modo per migliorare e sconfiggere il virus dentro di noi.
L'impossibilità di uscire, di potersi ricongiungere con un familiare, di poter assaporare l'odore del mare ed il rumore delle onde le provocava una tale tristezza, un tale senso di malessere da renderla spossata e priva di forze, come se un tram le fosse passato addosso.
Le giornate trascorse con la solita interminabile routine, l'ansia per il lavoro dovuta all'accollarsi di responsabilità di cui si faceva carico, ma che non le appartenevano, un compagno assente e poco presente spiritualmente le facevano vedere tutto buio e privo di speranza e positività.
Una congiuntura astrale negativa sto vivendo si ripeteva tra sè e sè.
Claudia però sapeva, ne era ben conscia, che tali pensieri erano superflui, melliflui e che le cose e gli eventi che avrebbero dovuto destare la sua preoccupazione erano ben altri, che in casa stavano tutti bene, che aveva un lavoro, una famiglia, ma in quelle ore, in quegli attimi tutto le sembrava grigio, privo di colore.
Un giorno, dopo una delle sue solite giornate no, decise, dopo un bel bagno caldo di vestirsi, di uscire per prendere una boccata d'aria e concedersi una bella passeggiata.
Da allora le sue giornate cominciarono ad assumere colori e forme diverse e la luce piano piano prese il sopravvento sul grigiore che l'aveva pervasa per mesi ed un fievole sorriso tornò a dipingere il volto.
Arrivata infatti poco più in là di un piccolo steccato che separava la pineta, dove era solita concedersi delle lunghe camminate, da un piccolo laghetto ricolmo di nifee rosa, vide un cagnolino, solo, spaventato e febbricitante in cerca di aiuto.
Non era mai stata amante degli animali, men che meno dei cani, ma da quel giorno la sua vita assunse connotati diversi, un' aurea di freschezza e ringiovanimento la pervase.
Decise di portare con sè il piccolo, di accudirlo, solo momentaneamente si disse in attesa di una sistemazione definitiva, ma da un giorno all'altro trascorsero settimane, poi mesi e, nonostante le differenze caratteriali divennero inseparabili ed uniti più che mai.
Frida la chiamò, ed il suo amore incondizionato, senza pregiudizi di sorta le fece comprendere e capire che c'è sempre un modo per migliorare e sconfiggere il virus dentro di noi.
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